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La burrata: origine e uso in cucina
Il formaggio fresco, a pasta filata, che nel piatto fa la differenza
L’origine è piuttosto recente e pare che la sua nascita sia avvenuta negli anni Venti del Novecento nella masseria della famiglia Bianchini di Andria.
Caratteristiche della burrata
La burrata è un formaggio fresco, di latte vaccino, a pasta molle e filata. Si tratta di prodotto caseario che inneggia alla cultura antispreco e al riciclo: l’involucro esterno, lucido e lattiginoso, viene riempito con ritagli sfilacciati di pasta filata, a cui si aggiunge della panna di latte.
Ha una forma a pera, strozzata sul collo. L’unico passaggio previsto per la produzione è la salatura, che avviene per immersione in salamoia, il suo consumo è immediato e non prevede nemmeno un giorno di stagionatura. Burrosa e fragrante, la burrata ha un gusto delicato e va consumata massimo entro quarantotto ore.
Come si usa in cucina
È ottima da sola, ma anche condita con pepe e olio. Viene usata per rendere più gustoso qualsiasi carboidrato: pane, pasta, pizza, focaccia, frisella.
Molto consigliata anche con tartare di pesce fresco e crudo e con l’insalata di pomodori. La burrata ricorda la spensieratezza estiva, il sole e il mare. Si consuma in maniera sciolta, senza troppi fronzoli e orpelli.
Dal 2016 la burrata di Andria ha ottenuto dall'Unione europea il riconoscimento di indicazione geografica protetta (IGP) che ne consente la produzione su tutto il territorio regionale.