Storie
Che Natale sarebbe senza frutta esotica?
Dall’ananas al litchi, i frutti esotici delle feste
La parola Natale si può tradurre con abbondanza a tavola. Banchetti familiari sontuosi, di cui si conosce l’inizio ma non la fine, sono l’emblema delle feste. Un’abbondanza che caratterizza tutte le portate, dagli antipasti al dessert, passando per la frutta.
Non solo frutta secca, ananas e datteri in prima linea
Non solo fichi e frutta secca, durante i pranzi e le cene natalizie anche i superfrutti tropicali si guadagnano un ruolo da attori protagonisti. Fresca o sciroppata. Intera, tagliata a rondelle o preparata a barchette, l’ananas è il frutto esotico per eccellenza del Natale, tanto da considerarla ormai locale. È molto gustosa e poco calorica, può essere consumata nature o “condita” con zucchero e maraschino. Molto dolce e polposo, il dattero è un frutto originario della antica Persia. Nella sua versione secca, che imperversa nei nostri supermercati, ha una lunga conservabilità e può essere mangiato da solo o usato per farcire dolci, in primis, ma anche secondi. Secondo leggende popolari il suo consumo porterebbe ricchezza e prosperità.
Il litchi, snobbato durante l’anno, torna alla ribalta
Poco considerato durante il resto dell’anno, il litchi torna alla ribalta per Natale. Conosciuto anche come ciliegia della Cina, ha un guscio rosso ruvido e una polpa bianca, dolce e setosa. È ricco di vitamina C e tanti sali minerali, si consuma fresco. Conosciuta come frutto della passione, la maracuja è originaria del Sudamerica. Si può consumare da sola o per la preparazione di dolci, gelati, insalate e salse sgrassanti, da abbinare ad arrosti di maiale, selvaggina e pesce. È un superfood naturale, con proprietà antiossidanti.
Pitaya e jackfruit, superalimenti
Originario dell’India e dei paesi del sud-est asiatico, il jackfruit o jaco è un frutto enorme, considerato un superalimento. Ha un sapore di vaniglia e può essere usato per fare mousse o dessert. Dall’America arriva invece la pitaya, nota anche come frutto del dragone. Ha un aspetto molto riconoscibile: all’esterno presenta foglie di colore fuxia, mentre la polpa è bianca, spumosa e ricca di semini neri. È dolce e può essere consumata anche come sorbetto.