Storie
Sei cibi portafortuna per Capodanno
Per iniziare bene l’anno nuovo assicuratevi di avere questi cibi a tavola
Lenticchie, ma non solo. Ci sono dei cibi particolarmente fortunati, nel senso che secondo la tradizione popolare, mangiandoli, ci si arricchisce di salute, felicità, soldi e benessere. Ecco perché non dovrebbero mai mancare sulla tavola delle feste: il loro consumo sarebbe ben augurante per un anno nuovo e con il botto.
Lenticchie
Contorno cult del cotechino e dello zampone, le lenticchie sono il cavallo di battaglia della tavola di Capodanno. Credenza vuole che mangiarle porti ricchezza. La loro associazione con i soldi deriva da una varietà di questi legumi utilizzata nell’antica Roma che pare fosse molto simile alle monete.
Capitone
Il capitone è la femmina dell’anguilla. In Campania è d’obbligo mangiarlo, soprattutto fritto (ma anche in umido), durante le feste. Il suo consumo ha un valore propiziatorio e una popolare funzione anti jella. Nelle tavole superstiziose mangiare capitone esorcizza la sfortuna e la crudeltà, assicurando benessere e positività.
Uva
I chicchi d’uva simboleggiano prosperità, allegria e fortuna. Si tratta di una tradizione spagnola diffusa anche in alcune regioni italiane. A Capodanno, al rintocco delle campane, vanno mangiati almeno dodici chicchi che rappresentano i dodici mesi dell’anno.
Melagrana
Simbolo di fertilità e prosperità, l’albero del melograno è sempre stato considerato sacro. Mangiare i suoi chicchi a Capodanno, come frutta ma anche nei piatti, garantisce un anno nuovo all’insegna della fortuna.
Mandarini
Oltre a essere ricchi di vitamina C, i mandarini sono considerati frutti particolarmente fortunati. La loro forma tonda li rende simbolo di eternità e completezza.
Peperoncino
Simbolo per eccellenza della lotta campana contro il malocchio, il peperoncino a forma di cornetto non può mancare nella tavola di Capodanno. Il suo consumo protegge dalla sfiga, dall’infedeltà e assicura un anno fortunato e felice.