Storie
Varietà di nocciole italiane
Le più diffuse dal Piemonte alla Sicilia. Gianduiotti e cremini Gastronauta
L’Italia è al secondo posto come produttore di nocciole al mondo, dopo la Turchia. Vanta numerose varietà di nocciole, apprezzate per l’inconfondibile aroma, le proprietà nutrizionali e la loro antichissima storia.
Nocciola Piemonte IGP: la regina delle nocciole
La nocciola più conosciuta del Nord Italia è quella piemontese delle Langhe, ovvero la “Tonda gentile IGP”, chiamata così per la sua forma sferica e il guscio sottile, ma piuttosto resistente. Viene principalmente utilizzata per la preparazione di dolci, per il suo sapore delicato e il basso contenuto di grassi. È valorizzata maggiormente nella gianduia, ossia l’impasto di cioccolato a base di cacao e nocciole, utilizzato per i gianduiotti e i cremini Gastronauta, morbidi e dal sapore inconfondibile. Questa tipologia la ritroviamo anche nel Lazio, seppur con delle particolarità diverse, come la “Tonda gentile romana DOP”. Fatta risalire al Medioevo questa nocciola si presta per la preparazione di gelati, liquori e torte.
Le nocciole del Sud Italia
A Salerno troviamo la nocciola di Giffoni IGP, si riconosce per la sua polpa di colore bianco e il suo sapore aromatico. È utilizzata nella pasticceria o più comunemente come snack salutare per le sue elevate proprietà energizzanti. Risale al ‘700, invece, la nocciola tonda di Avellino, dalla forma più stretta e allungata; è consigliata per il consumo a tavola.
Il nocciolo arriva in Sicilia nell’800 per fronteggiare la crisi della gelsicoltura. La varietà più conosciuta è la nocciola dei Monti Nebrodi, di forma tonda, dal sapore delicato e dal profondo aroma. Viene utilizzata spesso per sostituire la mandorla nella preparazione dei dolci tipici della tradizione siciliana, come le paste reali di Tortorici.